SCHEMI MOTORI DI BASE: QUANDO RAGGIUNGERLI?

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SCHEMI MOTORI DI BASE: QUANDO RAGGIUNGERLI?

 

Quando parliamo di schemi motori di base ci riferiamo a tutti quei movimenti che di norma, dovrebbero possedere tutti gli individui, in quanto gesti molto semplici e che teoricamente, si sviluppano nei primi mesi e anni di vita in maniera del tutto naturale e che fungeranno da base per futuri schemi motori più complessi.

Tuttavia, molti genitori, confrontandosi fra loro sulla base di quello che può essere stato lo sviluppo di un altro bambino, possono pensare che i loro figli presentino dei ritardi motori soltanto perché al mese “x”, l’altro bambino aveva già imparato a gattonare piuttosto che camminare. In realtà, esistono delle fasi di sviluppo ognuna delle quali presenta delle finestre più o meno grandi di variabilità.

In base a ciò che ci dice la scienza, sappiamo che finchè non vengono raggiunti all’incirca i 2 mesi di vita, il bambino non è in grado di sollevare il capo da una postura prona (pancia in giù). Nel 1945 McGraw delineò 9 fasi, le quali descrivono la sequenza di raddrizzamento dalla postura prona alla quadrupedia. In queste fasi passa anche quello che viene definito come rotolamento, una tappa fondamentale del bambino per padroneggiare al meglio la posizione a gattoni e i movimenti nello spazio, soprattutto quelli sul piano trasversale.

Intorno al 4°/5° mese vi cominciano ad essere delle rotazioni assiali in blocco, per compiere delle rotazioni del tronco complete intorno al 6° mese. Verso il 12° mese quasi tutti i bambini dovrebbero presentare una sequenza più o meno fluida di rotazione del bacino.

Sempre intorno al 4°/5° mese iniziano anche le prime fasi propulsive sia degli arti inferiori che di quelli superiori: questa è la fase in cui i bambini imparano a strisciare, secondo schema motorio dinamico dopo il rotolamento, che comincia a guidarli verso un’ottica di esplorazione.

C’è comunque da dire che già intorno al 7° mese i bambini sono quasi tutti in grado di mantenere un corretto assetto e controllo della postura seduta, con tempi più o meno diversi che possono prolungarsi fino al 13° mese.

Verso l’8°/9° mese circa, forti delle esperienze motorie dei mesi precedenti, nei bambini dovremmo cominciare ad apprezzare la camminata a carponi con appoggio su mani e ginocchia, anche se come abbiamo detto, vi è una grande variabilità individuale. Lo step successivo ovviamente sarà quello dedicato al cammino indipendente, che in linea di massima è lo scalino più grande da compiere per un bambino in quanto si passa da una situazione di 4 a 2 appoggi, sono più marcate le conseguenze della forza di gravità e i recettori vestibolari insieme ai fusi muscolari sono in piena via di sviluppo. Tutto questo comporta un periodo di “stallo” nel bambino, che in base all’esperienze avute in precedenza, al suo carattere e alla sicurezza trasmessa dai genitori, favorirà di più o di meno il suo percorso verso quella che possiamo definire come “camminata indipendente”.

Per riassumere il tutto, possiamo prendere i seguenti riferimenti, sempre tenendo conto della variabilità individuale presente tra individuo e individuo:

  • 10° settimana -> attività motoria fetale
  • 4° mese -> stepping neonatale
  • 7°/9° mese -> cammino assistito
  • 9°/18° mese -> camminata indipendente