FIBROMIALGIA ED ESERCIZIO FISICO

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FIBROMIALGIA ED ESERCIZIO FISICO

 

Con sindrome fibromialgica s’intende far riferimento a una forma comune di dolore muscoloscheletrico che colpisce approssimativamente 1.5 – 2 milioni di Italiani (è considerata la terza malattia reumatica per persone affette al mondo). Essa causa un leggero aumento della tensione muscolare specie durante l’utilizzo del distretto muscolare colpito, ed è caratterizzata da dolore cronico muscolare e ai tessuti fibrosi quali tendini e legamenti, associato a rigidità, astenia, insonnia (o disturbi del sonno), e alterazioni della sensibilità periferica. Molte volte viene scambiata per artrite reumatoide, ma a differenza di quest’ultima essa non causa un deterioramento delle strutture articolari.

Per diagnosticarla e riconoscerla ci si basa sulla presenza di dolore diffuso con la contemporanea presenza di punti di dolore critici in seguito a digitopressione. Inoltre, l’American College of Rheumatology, ha stilato un questionario suddiviso in due parti che indaga e rileva: la locazione del dolore, la sintomatologia del paziente e la loro relativa intensità. Ovviamente il questionario viene somministrato o risulta negativo se sono soddisfatti tutti questi punti e il dolore diffuso e/o localizzato, non è riconducibile ad altre situazioni che ne giustifichino la presenza.

Oltre a quanto indicato in precedenza, nella seconda parte del questionario vengono anche indagati i livelli di fatica giornalieri, se si ha o meno un risveglio non buono e se si notano delle alterazioni del livello cognitivo della persona.

Nonostante le cause della fibriomialgia rimangano ancora sconosciute, è stato dimostrato che attraverso programmi di esercizio fisico vi sia una notevole diminuzione del dolore generale con un conseguente miglioramento dei sintomi e della qualità della vita. L’American College of Sport Medicine (ACSM) dichiara come l’allenamento aerobico, specie se svolto in ambiente acquatico, associato ad esercizi di mobilità e di propriocezione, sia utile in soggetti che soffrono di fibromialgia. La durata delle sedute dovrebbe essere prevista almeno tra i 20 e i 60 minuti.

Nella meta-analisi di Busch et al. (2008) sono stati raccolti oltre 34 studi, di cui in 6 vi è l’utilizzo delle linee guida dell’ACSM e i risultati denotano come l’allenamento aerobico porti miglioramenti sul benessere globale del soggetto, sulle funzioni fisiche, sulla possibilità di dolore, e sui tender points. Contrariamente invece, i programmi di forza, sembra che portino ad un aumento dei sintomi della fibromialgia.

Uno studio del 2014 che prendeva in esame vari tipi di trattamento evidenziava la differenza di effetto tra:

  • attività che comprendevano programmi d’esercizio in ambiente acquatico e in palestra;
  • Tai-chi, il Qigong, lo Yoga e il Pilates

 

Tutte svolte per 3 volte alla settimana, in sessioni della durata compresa fra 30-60 minuti ad un’intensità classificata come moderata. I risultati evidenziano come gli esercizi in acqua e in palestra abbiano determinato maggiori benefici rispetto alle altre attività elencate, riducendo il dolore, migliorando la qualità della vita e l’efficienza fisica dei soggetti.

 

Purtroppo, l’ambito di ricerca legato alla fibromialgia rimane ancora molto inesplorato. Si spera che in futuro vengano fatti ulteriori studi per stilare programmi che allentino e allevino il dolore nei soggetti che ne soffrono le cause.