L’UTILIZZO DELL’ALLENAMENTO PLIOMETRICO NELLA PERFORMANCE SPORTIVA
L’allenamento pliometrico è quella modalità di allenamento che prevede una rapida azione eccentrica seguita immediatamente da un altrettanto rapida azione concentrica. Questa rapida transizione da una posizione eccentrica a una concentrica prende il nome del cosiddetto ciclo di “allungamento-accorciamento” o, per dirlo meglio, stretch-shoortening cycle.
L’allenamento pliometrico è stato ampiamente studiato in letteratura. Finora, la ricerca ha stabilito che esso è efficace per un’ampia gamma di aspetti di salute e atletici. Ad esempio, vi è una correlazione diretta con l’aumento della massa ossea, il miglioramento della forza muscolare, del salto, della capacità di sprint, di una miglior agilità e un miglioramento delle prestazioni di resistenza.
In una recente revisione uscita nel giugno del 2020, si è indagato se la pliometria ottenesse dei risutati simili al resistance training in termini di ipertrofia. Le conclusioni sono state che l’allenamento pliometrico può indurre ipertrofia simile al resistance training, ma solamente in soggetti principianti e limitatamente agli arti inferiori. Tuttavia, la ricerca in tale ambito dovrà venire approfondita in futuro per poter dare risposte più concrete.
La letteratura ci dice anche che la pliometria in ambito sportivo, migliora la performance, soprattutto negli sport dove sono presenti salti, cambi di direzione, frenate, accelerazioni e sprint. Vi sono diversi studi che indicano come sedute settimanali con un numero di salti compreso tra 50 e 90, in atleti giovanili, migliori la prestazione di salto (rilevata tramite CMJ) e sia un elemento di prevenzione infortuni.
I problemi e di conseguenza gli infortuni, avvenivano quando a somministrare l’allenamento pliomerico era personale non formato e non adatto per tali somministrazioni, oppure il numero di balzi superava di gran lunga quello inserito nelle varie linee guida. Tutto questo purtoppo, ha portato al pensiero piuttosto diffuso che l’allenamento pliometrico in bambini e adolescenti sia addirittura dannoso e che sia direttamente correlato con un maggior rischio di infortuni.
Di fatti, l’allenamento pliometrico svolto (soprattutto) in età adolescenziale, dove vi è un peggioramento di quella che è la coordinazione e l’efficienza generale, dovuto allo sviluppo in lunghezza delle leve osse (fase di proceritas), migliora quelli che sono i meccanismi neurali, contrastando proprio il peggioramento delle movenze generali e sport specifiche.
Comunque, l’allenamento pliometrico si è dimostrato utile anche nel miglioramento della performance in soggetti praticanti discipline di atletica, sia esse fossero di corta, media o lunga distanza.
Possiamo quindi affermare che la pliometria ha importanti conseguenze sul miglioramento della performance e sulla prevenzione infortuni. Tuttavia, esse deve essere somministrata da personale adeguatamente formato nella somministrazione di essa e dell’esercizio fisico in generale.